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La Catena della Solidarietà un anno dopo le intemperie: «Intervenire con urgenza e serietà»

Un anno fa (21-22 agosto 205) una violentissima ondata di maltempo si abbatteva su vaste zone della Svizzera, dal Cantone Friborgo ai Grigioni fino al Lago di Costanza, provocando danni per oltre 2,5 miliardi di franchi.

Da allora, la Catena della Solidarietà ha ricevuto un migliaio di richieste di sostegno, la metà delle quali ha già potuto essere sbrigata. A tutt’oggi, dei complessivi 49 milioni di franchi raccolti, 19,7 milioni sono stati versati per i primi soccorsi e gli aiuti di ripristino oppure stanziati a titolo di anticipo. Numerose richieste potranno essere evase definitivamente una volta note le prestazioni delle compagnie assicurative e del fondo per danni elementari, le sovvenzioni e gli aiuti diretti. Stando a esperienze analoghe, i conteggi definitivi potrebbero protrarsi per altri 3-4 anni.

Gli aiuti sono coordinati dalle «commissioni donazioni» sul posto e autorizzati dalla Commissione finanziaria della Catena.

Hanno la precedenza le richieste dei privati e delle associazioni senza scopo di lucro (es. cooperative di montagna), aziende a conduzione familiare e piccole imprese. Seguono al terzo posti i Comuni finanziariamente deboli, sempre tuttavia a titolo sussidiario e in casi di precarietà.

I fondi della Catena della Solidarietà vengono stanziati principalmente per lavori di sgombero e ripristino, per far fronte ai costi non coperti per la riparazione degli edifici e delle aree circostanti, per beni mobili, per sostituire gli arredamenti, per oneri supplementari di affitto, magazzinaggio e trasporti, franchigie elevate, ecc. «In molti casi sono emerse più complicazioni del previsto», commenta Roland Jeanneret, responsabile della Comunicazione alla Catena della Solidarietà. «Ogni giorno cerchiamo di far quadrare il cerchio, di intervenire con urgenza e serietà».